martedì 18 maggio 2010

La bozza Maroni: "Codice di autodisciplina a tutela della dignità della persona sulla rete Internet"

E’ stata presentata ieri dal ministro degli Interni Maroni ad alcuni operatori internet la “Bozza definitiva” del "Codice di autodisciplina a tutela della dignità della persona sulla rete Internet".

Sinceramente ho trovato il testo molto lacunoso e tendente ad essere interpretato in più modi, il fatto è che si parla di una sorta di bollino per spazi on line che funga da "garanzia di rispetto dei principi fondamentali della libertà" e "contro l'uso malevolo delle informazioni e dei contenuti diffusi".

Un modo per assicurare gli utenti che i contenuti non incitino "all'odio, alla violenza, alla discriminazione, ad atti di terrorismo, o che offendano la dignità della persona, o costituiscano una minaccia per l'ordine pubblico", e conciliare "la salvaguardia della sicurezza pubblica, la dignità della persona e il suo diritto alla privacy e alla riservatezza".

Il problema non sono i fini (tutti buoni e condivisibili) ma i mezzi: Insomma parola d’ordine autodisciplina, sì perché sembra che l’adesione ad autoregolamentarsi sarà volontaria.

I Web service provider (per questo blog ad esempio Google) avranno l'obbligo di cit: "rimuovere tempestivamente i contenuti illeciti adottando procedure che garantiscano l'effettività di tale tutela",

Gli access provider (in questo momento fastweb perché sono a casa) dovranno garantire cit: una "tempestiva collaborazione con le autorità giudiziarie e le forze di polizia".

Chi deciderà di aderire a questa iniziativa costituirà un Comitato di Attuazione dl Protocollo che dovrà cit: "definire le caratteristiche del logo identificativo del marchio di qualità e concederne l'utilizzo agli aderenti vigilandone gli effettivi adempimenti e le modalità in cui verranno applicate. I soggetti e le Associazioni di categoria firmatarie del presente Protocollo si impegnano ad applicare e far rispettare il Codice di Autodisciplina nell'ambito delle rispettive competenze".

Insomma, in teoria sarebbe tutto basato sulla volontarietà o meno dei vari attori del mercato del web, in pratica chi negherà la sua partecipazione?

Io non ho mai creduto nei vincoli “imposti” su internet, così come non ho mai creduto ai vincoli antipirateria sul web, il fatto è che in rete “si trova sempre il modo”, come tagli una via se ne aprono 10.

I nuovi controlli mascherati da “associazione volontaria” avranno solo l’effetto di scatenare ulteriormente il web in generale e i Blogger in particolare contro il governo.

Sì perché sulla carta è tutto bello e buono ma poi bisogna interpretare la legge scritta di volta in volta, e chi lo farà?

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