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martedì 11 ottobre 2011

Come Steve Jobs ci ha cambiato la vita

Avevo scritto questo articolo quasi un anno fa ma alla fine non lo pubblicai perché non mi convinceva.
Ora, dopo la morte di Steve Jobs, può essere una delle tante testimonianze di come i prodotti voluti e ideati dal co-fondatore di Apple hanno cambiato la vita alle persone.
Perciò ho ripreso l’articolo, gli ho dato un aggiustata e ve lo propongo.

iPad e mia mamma (scritto a gennaio 2011)

Mia madre fa sicuramente parte di quella generazione di persone che hanno visto cambiare il mondo in maniera drastica e repentina, dalla crisi post bellica al boom economico, dalla guerra fredda all’allunaggio, dalla fine del comunismo alla new economy.
Una generazione che si è trovata a dover combattere negli ultimi anni con le nuove tecnologie che si aggiornano sempre più velocemente e che non danno il tempo di essere assimilate.
Il problema più grosso è appunto l’assimilazione: la maggior parte dei sessantenni sono stati introdotti all’uso del PC per lavoro, magari sono molto esperti in un software particolare che utilizzano giornalmente ma basta allontanarsi un po’ da quello ed entrano nel pallone.
Questo è dovuto secondo me ad un impostazione mentale che ovviamente negli anni 40/50/60 non poteva che essere completamente diversa da quella degli ultimi 20 anni, badate bene quella dell’ultimo ventennio non è migliore, anzi, ma sicuramente è diversa.
Aggiungo che quando abitavo con i miei, tutto ciò che era tecnologico era sotto le mie grinfie e il mio controllo (e qui faccio un mea culpa), questo ha portato i miei a disinteressarsi delle novità di questo genere ma mentre mio padre comunque per lavoro usava il pc, mia mamma è rimasta completamente esclusa dal mondo dell’informatica.
Come se non bastasse in questi ultimi 4-5 anni si è avuto un’ulteriore passo avanti nell’utilizzo del web: le istituzioni si sono accorte che utilizzando internet si possono risparmiare un sacco di soldi e di tempo
Perciò l’analfabetismo informatico può causare al cittadino anche danni in termini di tempi e di costi.
Così a natale abbiamo deciso di regalarle l’iPad.

Comprato a new york da un amico e pagato 385 € comprese le tasse all’apple store sulla 5th (questo per farvi capire quanto ci perdiamo con il cambio qui in europa), impacchettato e messo sotto l’albero.
E’ ovvio che l’impatto iniziale è stato duro ma non devastante come ci si potrebbe aspettare, dopo le prime istruzioni sulle applicazioni di base ha cominciato, lei stessa, a smanettarci.
Dopo qualche giorno utilizzava regolarmente mail, Safari, immagini, iPod, agenda e rubrica (e il brain trainer che le avevo preventivamente scaricato), dopo una ventina di giorni ha iniziato ad usare lo store.
Insomma, il passaggio dal niente all’iPad è riuscito, brava mamma e brava Apple.

Andrea

lunedì 10 ottobre 2011

Correva l'anno 1983 quando Steve e Bill...

Ieri sera mi sono visto "i pirati della silicon Valley" titolo suggeritomi da Roberto di cui non conoscevo l'esistenza.
Tratta della nascita dell'informatica e delle storie parallele di Steve Jobs e Bill Gates che si sono incrociate più volte di quanto potessi immaginare.
La storia ovviamente è romanzata per renderla più appetibile al pubblico ma è interessante soprattutto per le atmosfere e per i riscontri storici che vi sono contenuti.
Quindi se siete appassionati vi consiglio il film e vi lascio con questa chicca: dovrebbe essere la  presentazione del primo e rivoluzionario Macintosh, ovviamente a presentare è Steve e come ospite e produttore di software c'è proprio Bill Gates entrambi ventottenni.

giovedì 6 ottobre 2011

Think different and look ahead...


Forse non tutti si rendono conto dell'importanza che ha avuto quest'uomo nel quotidiano di tutti noi... Steve il visionario, il sognatore, colui che con le sue idee ha cambiato il nostro modo di percepire la realtà!

Cosa ha fatto di particolare? Ci ha dato la possibilità di interagire al meglio con gli strumenti di cui abbiamo bisogno. Non ha inventato il pc, non ha inventato il portatile, non ha inventato il lettore multimediale, non ha inventato il cellulare... ma ha rivoluzionato il modo di intenderli, ha semplificato l'interazione con essi, li ha stravolti, migliorati, abbelliti anche.
Prima dell'Apple I i computer erano armadi con i quali vi si interagiva tramite OS a riga di comando, quando andava bene. Jobs ci ha donato un OS grafico ad icone interattive (si ok la storia è un po' offuscata, c'è chi dice che abbia rubato l'idea a xerox, ma la comunità è d'accordo sul fatto che l'idea, o almeno la sua migliore realizzazione, sia da attribuire a Jobs) ed un mouse con il quale interagirvi e ha trasformato quegli armadi in qualcosa di più usabile.
Ha spostato l'importanza e l'attenzione dall'hardware al software, ha sempre messo l'hardware in secondo piano (durante i suoi keynote difficilmente si avevano dettagli hw sui prodotti presentati). E durante gli anni, mentre le altre aziende si affrettavano a stargli dietro, lui continuava ad innovare, stando sempre una spanna avanti a tutti.
Vogliamo ricordare cos'erano i lettori multimediali prima dell'iPod? erano elettronica, lui li ha trasformati in informatica!
E cosa erano i cellulari prima dell'iPhone? si c'erano i palmari con Windows Mobile, ma l'usabilità non era tra le caratteristiche principali di quei dispositivi. Anche in questo caso, prima dell'iPhone i cellulari erano dispositivi elettronici, lui li ha trasformati in informatica! E dopo di ciò tutti a corrergli dietro (Android e compagnia bella).
E non si è mai adagiato, ha sempre guardato avanti, ha sempre cercato di innovare e di migliorare i propri prodotti, non si è mai fermato... fino a stanotte.

Il mondo sentirà la tua mancanza Steve, hai illuminato milioni di persone, hai rappresentato il traguardo da raggiungere per le aziende tue concorrenti, sei stato il faro da seguire... Quando avrò finito di scrivere questo articolo farò click con il mouse sul pulsante 'Pubblica', un'operazione tanto naturale quanto stupida, ma senza di te non sarebbe stata così semplice

Roberto

One more thing

Si potrebbero scrivere pagine e pagine di banalità su un uomo che di banale non aveva niente, quindi per quanto mi riguarda inserisco solamente il video del discorso che ha fatto ai neolaureati di Stanford nel 2005.
Racchiude un po' tutto lo Steve-pensiero quindi credo che basti per ricordarlo.

Grazie di tutto Steve




Andrea

giovedì 25 agosto 2011

Look ahead


Al consiglio d’amministrazione Apple e alla Community Apple:
ho sempre sostenuto che se mai fosse giunto il momento in cui non avrei più potuto svolgere i miei doveri e seguire le mie aspettative come CEO Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Sfortunatamente, il momento è giunto. Con la presente rassegno le dimissioni da CEO Apple. Mi piacerebbe operare, se il consiglio lo ritiene opportuno, come Chairman del consiglio stesso, direttore e impiegato Apple.
Per quanto riguarda il mio successore, consiglio fortemente di portare a termine il nostro piano di successione e nominare Tim Cook come CEO Apple. Io credo che Apple abbia ancora davanti a sé i giorni più luminosi ed innovativi. Non vedo l’ora di vedere e contribuire ai suoi successi in un nuovo ruolo.
Ho fatto le migliori amicizie della mia vita in Apple e vi ringrazio tutti per i tanti anni in cui ho potuto lavorare al vostro fianco.
Steve



Ed ora? Ed ora scopriremo quanto la presenza di una persona può essere influente per il successo di un'azienda... Già nel 1985 Jobs lasciò la Apple (per divergenze con l'allora amministratore delegato), per poi rientrare nel 1996 in seguito all'acquisizione della NeXT (azienda nel frattempo fondata da Jobs, creatrice del NeXTSTEP, ovvero l'os che è alla base di Mac OS X) da parte di Apple. Il periodo che va dal 1985 al 1996 è forse stato il peggiore per Apple, l'azienda nei primi anni '90 era in profonda crisi ed il rientro di Jobs portò risultati altalenanti. Fino al 1997, quando Jobs venne nominato CEO ed iniziò, lentamente, la scalata di Apple verso ciò che è oggi, ovvero l'azienda che guarda sempre avanti, look ahead!
Emblematiche furono le opinioni di RIM, riprese e condivise anche da Motorola, Nokia, Palm e Microsoft il giorno dopo la presentazione dell'iPhone: non era possibile [nel 1997] produrre un cellulare che riuscisse a fare quello che l'iPhone prometteva e rimanere acceso per più di un paio d'ore...
Immaginiamo le facce dei vari laboratori quando hanno disassemblato il primo iPhone, scoprendo che altro non era che un'enorme batteria con una piccolissima scheda logica attaccata sopra, ponendo l'hardware in secondo piano rispetto al software e dando il via alla corsa verso i sistemi operativi mobili (lasciamo perdere quell'aborto di Windows Mobile che era allora...)
Si comunque, appunto... ed ora? Tim Cook sarà sicuramente una persona brillante, preparato ed affidabile... ma non è Jobs, non ha il suo charme, la sua presenza e, sopratutto, non ha partecipato attivamente all'evoluzione dei computer nell'era moderna! Jobs, insieme a Wozniak, sono partiti da un garage e hanno portato avanti un sogno, proponendo al mondo delle interfacce che poi sarebbero diventati degli standard (mouse ed icone a video, solo per citarne un paio).
Jobs comunque non lascia definitivamente Apple, rimane in qualità di Presidente del Consiglio, direttore e dipendente di Apple.
Comunque faccio il miglior 'in bocca al lupo' ad entrambi, tanto a Jobs quanto a Cook, e mi siedo sulla riva del fiume a guardare l'acqua che scorre...

Roberto