lunedì 14 marzo 2011

Saremmo stati sbriciolati

Sono rimasto profondamente colpito e sconvolto dai vari aspetti del terremoto/post terremoto di venerdì scorso.
Colpito dalla compostezza dei Giapponesi (uno su tutti le commesse dei negozi che durante la terribile scossa cercano di non far cadere i prodotti dagli scaffali), dall’organizzazione e dall’ordine.
Qui da noi ci sarebbero state centinaia di vittime solo per il caos.

Sconvolto dalla speculazione dei media: come sempre non si capisce dove finisca la realtà e dove cominci la speculazione.
Giusto ieri girava l’intervista di un ingegnere australiano che diceva che la crisi nucleare è molto più seria di quanto ce la stiano prospettando e subito dopo venivano elencate le conseguenze dell’esposizione alle radiazioni...
Dall’altra parte c’è il governo e le istituzioni Giapponesi che forse cercano di “minimizzare”, per quanto lo si possa fare in una situazione del genere, per evitare ulteriore panico anche fra i paesi vicini e lontani e cercare di arginare un ulteriore crollo economico/finanziario i cui effetti comunque si ripercuoteranno sull’economia mondiale per molto tempo.
Si può capire un po’ di più dalle testimonianze dirette.
Il Giappone è probabilmente il paese tecnologicamente più avanzato e abbiamo potuto seguire in diretta per mezzo non solo dai media principali ma per mano di persone comuni che hanno avuto la freddezza di accendere la videocamera del proprio telefonino e subito dopo postare su twitter, youtube, facebook etc. i video del disastro.
Migliaia di foto, video, testimonianze sono state rese disponibili a chiunque pochissimi minuti dopo i fatti.
Queste testimonianze insieme ai blog e agli stessi social network rendono più l’idea di cosa sia successo e di cosa stia succedendo.
Vengono avvertite la mancanza di acqua, energia elettrica, trasporti e beni di prima necessità e la paura di un potenziale disastro nucleare incombente.

Sconvolto anche da un pensiero: “Ma se un disastro di tale portata fosse accaduto in Italia, magari proprio vicino a Roma, quali sarebbero stati gli effetti?”
Credo che Roma sarebbe stata rasa al suolo, pochissimi sono i palazzi costruiti per reggere l’impatto di un terremoto del genere e non parlo di quelli storici.
L’eventuale conseguente tsunami non avrebbe raggiunto il raccordo ma avrebbe spazzato via città come Ostia, Fregene, Ardea e Fiumicino.
Penso che i morti sarebbero stati milioni e non migliaia.
Se poi ci fossero state già le centrali nucleari…beh non ci voglio neanche pensare.



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