martedì 21 settembre 2010

Metti cera, togli cera…ovvero come rovinare un mito

Sono dell’idea che quando si va al cinema a vedere un sequel prodotto a distanza di decenni, e quindi meglio definibile come resusciquel, non si debba pensare ai miti che questi film commerciali vanno a disseppellire, se si riesce in questo si possono passare anche due ore piacevoli.

Sono riuscito a farlo con A-team che non mi è dispiaciuto affatto, non sono stato in grado di farlo con Karate kid (ma perché non chiamarlo kung-fu kid?).

La colpa non è mia, le intenzioni c’erano tutte, il problema è dello sceneggiatore/regista e tutte quelle brave persone che hanno ideato la storia e la hanno portata su grande schermo.

(Da qui un po’ di spoiler, se lo voleste vedere non continuate a leggere)

La trama è identica al primo karate kid, ma proprio identica: ragazzo che si trasferisce, non ha amici, conosce una ragazza, si innamora, viene pestato di botte, arriva il maestro fico che lo salva, smettono di picchiarlo fino al torneo che ovviamente vince (con tanto di tentativo di spezzamento di gamba prima dello scontro finale) e guadagna il rispetto di chi lo picchiava.

(fine spoiler).

Insomma non si può non ripensare al primo karate kid, dovevano chiamarlo Kung fu kid essere bravi ad inventare una storia originale e magari investire qualche soldino in più, invece…che pena.

Inoltre il figlio di Will Smith sarà pure bravo ma si vede lontano un miglio che mentre i cinesi menano come assassini le scene di combattimento con lui protagonista sono tutte montate ad hoc.

Insomma se non lo aveste ancora capito non mi è proprio piaciuto.


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