Settimana di cambiamenti, quella che si è appena conclusa: alcuni piccoli, ma importanti nel loro piccolo, altri grandi, enormi per importanza, ma sostanzialmente invisibili ai più…
Ed è così che la famiglia di “Mele morsicate & dintorni” acquisisce un incremento di versione, passiamo alla 2.0 ed è così che il protocollo IP fa la stessa cosa, passando dal v4 al famigerato IPv6.
Io sono Roberto, ingegnere, e grande appassionato, informatico: decisi che avrei fatto studi informatici nel lontano 1986, quando all’età di 6 anni mio padre portò a casa il nostro primo computer, un fantastico ZX Spectrum + 128 (ma questa è una storia noiosa e poco utile, di divertente c’erano le partite a Magic Castle…).
Il nostro amico IPv4, invece, è più importante. O almeno lo è stato, dato che stiamo per congedarlo per passare al nuovo (si fa per dire, dato che ufficialmente nasce nel 1998) IPv6.
Ma cos’è l’IP? L’Internet Protocol è il protocollo sul quale si basa la comunicazione in Internet: per l’utente finale si risolve in un indirizzo, detto appunto indirizzo IP, con il quale si identifica una macchina (o un qualsiasi altro apparato) sulla rete Internet. Il v4 si compone di 4 blocchi da 3 cifre (solitamente per le sottoreti casalinghe si ha qualcosa del tipo 192.168.x.y) con la condizione necessaria che gli indirizzi direttamente raggiungibili tramite internet (pubblici) siano univoci (per una rete domestica solo il modem/router ha un indirizzo pubblico, tutti gli altri apparati hanno un indirizzo privato, ci penserà il modem/router a smistare il traffico da e per la rete internet). Ed è proprio questo il problema, il numero di indirizzi pubblici si è esaurito ufficialmente il 3 Febbraio 2011. Quindi cosa cambia con il v6? Il v4 utilizza 32 bit per l’indirizzamento (quindi ha 2^32 indirizzi diversi disponibili) mentre il v6 ne utilizza 128 (2^128 indirizzi disponibili).
Dunque dovremo cambiare modem/router o pc? Assolutamente NO, l’upgrade verrà effettuato a livello di ISP (Internet Service Provider), per l’utente finale il cambiamento sarà assolutamente indolore (leggi di Murphy permettendo), tanto che, ed è qui che volevo arrivare, mercoledì 8 Giugno 2011 c’è stato l’IPv6 day, ovvero Google, Yahoo!, Facebook, Cisco Systems ed altri giganti di Internet hanno testato globalmente sul campo il passaggio ad IPv6 per 24 ore, ed il risultato è stato soddisfacente: c’è stato un incremento di traffico e nessun aumento delle richieste di assistenza.
Google fa sapere che il tutto è filato liscio registrando il 65% del traffico tramite IPv6, Facebook comunica che 1 milione di utenti ha navigato sul popolare social network tramite l’IPv6 e ben più enfatizzante è stato il commento di Cisco System: “Noi crediamo che questo giorno verrà ricordato come un momento spartiacque nella diffusione globale di IPv6: abbiamo verificato non solo che IPv6 funziona su scala globale, ma anche che può lavorare a braccetto con IPv4 finché non verrà il giorno in cui potremo cominciare a spegnere il vecchio standard"
Non c’è che dire, è stata proprio una settimana con grandi e piccoli cambiamenti, anche se invisibili ai più!
Roberto
cit. (solitamente per le sottoreti casalinghe si ha qualcosa del tipo 192.168.x.y)
RispondiEliminac'hai casa grossa!!!!
Millo :D
Tomì! tra un po' passa ad una classe B... ;)
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