Fin’ora c’era la speranza che la corsa per le olimpiadi del 2020 fosse senza avversari temibili, Roma è stata la prima a candidarsi ufficialmente con grande anticipo rispetto alle scadenze prefissate per le presentazioni dei progetti.
Sito ufficiale, comitato pagato fior di euro e il progetto sembrava abbastanza promettente, fino ad oggi.
Tokyo è meglio sotto diversi punti di vista (organizzativo, economico, etc) Roma per altri (paesaggistico, partecipativo, etc) e, paradossalmente, se non fosse stato per il terremoto/tsunami, avrebbero lottato fino all’ultimo per ottenere le olimpiadi.
Invece il governatore della capitale giapponese ha messo subito le cose in chiaro “sfruttando” l’effetto terremoto, ha dichiarato "E' molto importante continuare a tenere accesa la fiaccola e spero che il Giappone sia tutto unito nel dare sostegno alla candidatura” e ha poi parlato di valore “fortemente simbolico” e di “processo di ricostruzione".
Basterebbero queste frasi, Roma può anche ritirare la candidatura.
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