martedì 25 gennaio 2011

Ora basta

A me non frega niente di chi sia la colpa, se di Berlusconi o della magistratura, l’Italia, in questo difficilissimo momento economico/finanziario internazionale, è ferma politicamente ed economicamente, un’immobilità inammissibile da qualunque parte la si guardi, da destra o da sinistra.

Tutto questo avrà delle conseguenze e se non si vedranno nelle prossime settimane (durante le quali si continuerà a parlare dei soliti bunga-bunga e mignottelle varie) basterà aspettare qualche mese.

Se il presidente del consiglio ha veramente a cuore l’Italia deve dimettersi anche se dal suo punto di vista non è colpevole di niente, ormai passa più tempo con gli avvocati che in parlamento, ormai pensa più ai processi che a legiferare, più a seguire le trasmissioni che lo riguardano che a come resuscitare da questa crisi infinita.

Si vuole difendere dalle accuse della magistratura “comunista”?Lo faccia ma questo non può e non deve pregiudicare il tempo che dedicherebbe alla sua carica istituzionale, ormai le due “occupazioni” sono incompatibili.

E’ vero, non c’è un successore (inteso come personalità politica in grado di acquisire una maggioranza solida) ma finchè non si andrà alle urne questo non lo si può sapere con certezza e tanto immobilità per immobilità almeno andiamo avanti.

1 commento:

  1. Sono esausto anche io. Basta andare via un paio di giorni (via dall'Italia) e disintossicarsi dall'Italia-pensiero. Una volta tornati appare in tutta la sua drammaticità che non è normale parlare di cose del genere. In un paese degno di tale nome si parlerebbe della crisi, delle aziende che boccheggiano, dei servizi che fanno schifo, delle tasse, del disavanzo, dell'istruzione e della ricerca, etc etc .

    Ma continuo a pensare (viste le conferme) che Mr B. abbia innanzitutto destrutturato il modo di ragionare prima ancora che la Repubblica.

    Questo non è più un paese: è solo un posto dove la gente vive.

    Oramai anche all'estero Italia significa solo posto dove tutti si fanno i cazzi loro. E c'hanno preso in pieno.

    RispondiElimina