lunedì 1 marzo 2010

Lo spirito sportivo

E’ andata! Anzi è andata perfino meglio del previsto, ho migliorato di 3 minuti il mio personale malgrado il vento contrario che ha condizionato le prestazioni di tutti, gli ultimi 2 km sono stati un inferno: al momento di tornare verso l’arrivo ovvero dopo aver svoltato sul lungo mare in direzione sud ti trovavi davanti un muro e se non avevi ancora un po’ di energie di riserva (e al diciannovesimo di riserve ne restano ben poche) c’era poco da fare, molti sono stati costretti a smettere di correre e cominciare a camminare perdendo anche 2-3 min in poco più di 2 km.

Ma alla natura non si comanda ed è anche questo il bello del running.

Uno dei più bei aforismi letti in questi giorni è stato:


Lo stadio è per gli spettatori. Noi runners abbiamo la natura, ed è molto meglio. (Juha Väätäinen).


Ma il titolo non è stato scelto per questo: aspettavo mia sorella mentre si stretciava all’altezza dei 50 mt prima del traguardo, a quel punto erano arrivati quasi tutti, mancavano all’appello solo coloro che avrebbero chiuso la gara oltre le 2 ore e 30 per lo più anziani o magari qualcuno che puntava a tempi migliori ma ha avuto problemi o infortuni durante il percorso.

Mi sono messo a guardare i loro volti, erano soddisfatti, felici, commossi, ad un certo punto passa una signora che avrà avuto non meno di 70 anni (ce ne sono ragazzi, ce ne sono), sorrideva, ad una decina di metri da lei un signore anche lui intorno alla settantina.

Lui fa uno scatto la raggiunge, le prende la mano e gliela alza in segno di vittoria, tagliano il traguardo così, mano nella mano con le braccia alzate.

Non ho potuto vedere i loro volti dopo il traguardo ma penso che poche persone al mondo avrebbero potuto definirsi felici quanto loro in quel momento…il running è anche questo.

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