Sono rimasto profondamente colpito e sconvolto dai vari aspetti del terremoto/post terremoto di venerdì scorso.
Colpito dalla compostezza dei Giapponesi (uno su tutti le commesse dei negozi che durante la terribile scossa cercano di non far cadere i prodotti dagli scaffali), dall’organizzazione e dall’ordine.
Qui da noi ci sarebbero state centinaia di vittime solo per il caos.
Sconvolto dalla speculazione dei media: come sempre non si capisce dove finisca la realtà e dove cominci la speculazione.
Giusto ieri girava l’intervista di un ingegnere australiano che diceva che la crisi nucleare è molto più seria di quanto ce la stiano prospettando e subito dopo venivano elencate le conseguenze dell’esposizione alle radiazioni...
Dall’altra parte c’è il governo e le istituzioni Giapponesi che forse cercano di “minimizzare”, per quanto lo si possa fare in una situazione del genere, per evitare ulteriore panico anche fra i paesi vicini e lontani e cercare di arginare un ulteriore crollo economico/finanziario i cui effetti comunque si ripercuoteranno sull’economia mondiale per molto tempo.
Si può capire un po’ di più dalle testimonianze dirette.
Il Giappone è probabilmente il paese tecnologicamente più avanzato e abbiamo potuto seguire in diretta per mezzo non solo dai media principali ma per mano di persone comuni che hanno avuto la freddezza di accendere la videocamera del proprio telefonino e subito dopo postare su twitter, youtube, facebook etc. i video del disastro.
Migliaia di foto, video, testimonianze sono state rese disponibili a chiunque pochissimi minuti dopo i fatti.
Queste testimonianze insieme ai blog e agli stessi social network rendono più l’idea di cosa sia successo e di cosa stia succedendo.
Vengono avvertite la mancanza di acqua, energia elettrica, trasporti e beni di prima necessità e la paura di un potenziale disastro nucleare incombente.
Sconvolto anche da un pensiero: “Ma se un disastro di tale portata fosse accaduto in Italia, magari proprio vicino a Roma, quali sarebbero stati gli effetti?”
Credo che Roma sarebbe stata rasa al suolo, pochissimi sono i palazzi costruiti per reggere l’impatto di un terremoto del genere e non parlo di quelli storici.
L’eventuale conseguente tsunami non avrebbe raggiunto il raccordo ma avrebbe spazzato via città come Ostia, Fregene, Ardea e Fiumicino.
Penso che i morti sarebbero stati milioni e non migliaia.
Se poi ci fossero state già le centrali nucleari…beh non ci voglio neanche pensare.
Colpito dalla compostezza dei Giapponesi (uno su tutti le commesse dei negozi che durante la terribile scossa cercano di non far cadere i prodotti dagli scaffali), dall’organizzazione e dall’ordine.
Qui da noi ci sarebbero state centinaia di vittime solo per il caos.
Sconvolto dalla speculazione dei media: come sempre non si capisce dove finisca la realtà e dove cominci la speculazione.
Giusto ieri girava l’intervista di un ingegnere australiano che diceva che la crisi nucleare è molto più seria di quanto ce la stiano prospettando e subito dopo venivano elencate le conseguenze dell’esposizione alle radiazioni...
Dall’altra parte c’è il governo e le istituzioni Giapponesi che forse cercano di “minimizzare”, per quanto lo si possa fare in una situazione del genere, per evitare ulteriore panico anche fra i paesi vicini e lontani e cercare di arginare un ulteriore crollo economico/finanziario i cui effetti comunque si ripercuoteranno sull’economia mondiale per molto tempo.
Si può capire un po’ di più dalle testimonianze dirette.
Il Giappone è probabilmente il paese tecnologicamente più avanzato e abbiamo potuto seguire in diretta per mezzo non solo dai media principali ma per mano di persone comuni che hanno avuto la freddezza di accendere la videocamera del proprio telefonino e subito dopo postare su twitter, youtube, facebook etc. i video del disastro.
Migliaia di foto, video, testimonianze sono state rese disponibili a chiunque pochissimi minuti dopo i fatti.
Queste testimonianze insieme ai blog e agli stessi social network rendono più l’idea di cosa sia successo e di cosa stia succedendo.
Vengono avvertite la mancanza di acqua, energia elettrica, trasporti e beni di prima necessità e la paura di un potenziale disastro nucleare incombente.
Sconvolto anche da un pensiero: “Ma se un disastro di tale portata fosse accaduto in Italia, magari proprio vicino a Roma, quali sarebbero stati gli effetti?”
Credo che Roma sarebbe stata rasa al suolo, pochissimi sono i palazzi costruiti per reggere l’impatto di un terremoto del genere e non parlo di quelli storici.
L’eventuale conseguente tsunami non avrebbe raggiunto il raccordo ma avrebbe spazzato via città come Ostia, Fregene, Ardea e Fiumicino.
Penso che i morti sarebbero stati milioni e non migliaia.
Se poi ci fossero state già le centrali nucleari…beh non ci voglio neanche pensare.
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